Giancarlo Morbidelli: Il leggendario costruttore di moto da corsa
Giancarlo Morbidelli
Giancarlo Morbidelli nacque da una famiglia di agricoltori il 18 ottobre 1934 a Pesaro, in Italia. Crebbe con vicini come Benelli e Motobi che, con il loro Reparto Corse fecero la storia non solo dello sviluppo dei motori, ma anche delle competizioni. La prima moto di Giancarlo fu una Alpino, che modificò con le limitate risorse a sua disposizione per migliorarne le prestazioni. Su suggerimento del padre, Giancarlo si iscrisse a una scuola tecnica di falegnameria. A Pesaro e nei dintorni, infatti, erano presenti numerosi mobilifici ed era quindi probabile che, in qualità di falegname specializzato, potesse trovare impiego.
Nel 1959, a soli 25 anni, fondò la propria azienda, Morbidelli Woodworking Machines, che sviluppava, produceva e commercializzava macchine per la lavorazione del legno. Grazie alle sue competenze meccaniche e al suo fiuto per gli affari, in 15 anni creò a Pesaro un’azienda fiorente, che contava 350 dipendenti e vendeva prodotti in oltre 60 Paesi. Tuttavia, l’energia di Giancarlo era inesauribile e, per questo, oltre a gestire la sua azienda perseguì la sua più grande passione: le motociclette.
La prima moto realizzata da Morbidelli fu un modello da 60 cc basato su un motore Benelli con cilindro e testata modificati, installato su un telaio Bianchi Falco Supersport. Questa moto fu guidata da Enzo Lazzarini nelle gare Cadetti locali. Il primo team di piloti interno di Morbidelli, da sinistra a destra, includeva il nuovo tecnico Sergio Grassini, il giovane pilota Franco Ringhini, Giancarlo Morbidelli e il pilota Eugenio Lazzarini. Nel 1968 il team iniziò a gareggiare ufficialmente per il Reparto Corse.
1969
Ringhini e Lazzarini parteciparono con successo a diverse gare con la Morbidelli 50 cc, conquistando il primo e il secondo posto al Gran Premio di Slovenia e vincendo il campionato italiano. Questa prima vittoria internazionale motivò Morbidelli a creare la Morbidelli 125cc, che portò allo sviluppo di un motore bicilindrico per competere nel campionato mondiale del 1970.
1969
Il primo logo ufficiale utilizzato dalla squadra corse Morbidelli.
1970
Nacque il team Morbidelli nella categoria 50 cc, che, con Lazzarini e Ringhini, ottiene cinque podi in otto gare. Per il debutto nella categoria 125 cc, Giancarlo Morbidelli reclutò Gilberto Parlotti, che in precedenza aveva corso con la Benelli 250 a quattro cilindri, aiutando Kel Carruthers a vincere il campionato mondiale per la Benelli nel 1969. Nel suo primo anno, Parlotti ottenne tre vittorie: una nel campionato mondiale e due nelle gare nazionali. Il campionato mondiale iniziò nel 1970 con Franco Ringhini come pilota e, a partire dal Gran Premio della Repubblica Ceca, con Gilberto Parlotti (10).
1971
Con due vittorie in gare nazionali, seguite da due secondi posti nei Gran Premi d'Austria e di Germania, Parlotti conquistò il Gran Premio delle Nazioni a Monza, affermandosi come pilota di punta di Morbidelli. Nello stesso anno, Gilberto Parlotti ottenne l’ottavo posto nel campionato mondiale. Nel frattempo, con quattro vittorie nel campionato italiano 50 cc, il romano Alberto Leva (104) guadagnò la prima stella per il team Morbidelli, diventando campione italiano 50 cc in sella a una Morbidelli.
1972
Nel 1972, lo sviluppo dei modelli Morbidelli 50 cc fu interrotto poiché tutta l’attenzione del Reparto Corse venne dedicata allo sviluppo della categoria 125 cc. Con quattro vittorie consecutive nella classe 125, Gilberto Parlotti sembrava inarrestabile, tuttavia all’apice del successo il team Morbidelli fu colpito da una tragedia. Nel 1972, quando era in testa al campionato mondiale, Gilberto Parlotti ebbe un incidente mortale al Tourist Trophy dell'Isola di Man. Il team Morbidelli rimase sconvolto da questa perdita, ma non si perse d’animo e non si arrese.
1973
Logo utilizzato dalla scuderia Morbidelli e da altre scuderie.
1975
Paolo Pileri (41) e Pier Paolo Bianchi (51) conquistarono il primo e il secondo posto nel campionato mondiale, dominando le statistiche. Su 16 gare del 1975, incluse quelle del circuito mondiale, la squadra di Morbidelli ottenne 15 podi. Il team di preparazione al campionato era costituito dal titolare Giancarlo Morbidelli, Jorg Möller, Giancarlo Cecchini, Giancarlo Bonaventura e Franco Dionigi come meccanici. Il team Morbidelli conquistò il primo posto nel campionato costruttori gareggiando contro i migliori marchi del mondo. Paolo Pileri e Pier Paolo Bianchi si piazzarono al primo e al secondo posto nel campionato mondiale e in ordine inverso nel campionato nazionale italiano.
Alla fine del 1975, Giancarlo Morbidelli, Paolo Benelli e Innocenzo Nardi Dei (Benelli Armi) unirono le forze, fondando un’azienda dedicata alla produzione in serie di una replica della Morbidelli 125 campione del mondo nel 1975 per la commercializzazione a team privati. La partnership tra Giancarlo Morbidelli e l’ex Reparto Corse Benelli prese il nome di MBA, l’acronimo di Morbidelli Benelli Armi.
La MBA VR 125 fu inizialmente prodotta nello stabilimento Benelli Armi di Urbino e successivamente a Sant Angelo in Vado, in provincia di Pesaro-Urbino. In poco tempo, questa unione di due potenze sportive avrebbe portato altre glorie e fatto nuovamente la storia.
1976
Pier Paolo Bianchi divenne campione del mondo nella categoria 125 cc con la Morbidelli MBA VR125, dominando le classifiche proprio come nel 1975. Per Morbidelli, questo fu il secondo campionato del mondo conquistato. Il team Morbidelli MBA salì sul podio in tutte le nove corse del Gran Premio (Pier Paolo Bianchi ne vinse sette). Per il secondo anno consecutivo, Morbidelli vinse il campionato costruttori, Pier Paolo Bianchi divenne campione del mondo e Paolo Pileri si è aggiudicò il terzo posto nel campionato mondiale.
Nel frattempo, in officina, Giancarlo Morbidelli si dedicò la realizzazione delle nuove Morbidelli 250 cc e 350 cc. Giancarlo promosse questo sviluppo a partire dai 42 CV della 125, una potenza che, con la 250 cc, portò a 62 CV a quasi 12.000 giri/min. Le prime Morbidelli 250 iniziarono a gareggiare e con l’aiuto di Pileri e Bianchi, ottennero sei podi in totale e un secondo posto nel Gran Premio del Belgio. L'8 agosto 1976, il pluricampione del mondo Giacomo Agostini fu invitato da Giancarlo Morbidelli a correre con la Morbidelli 250, ottenendo un secondo posto a Misano.
1977
Nel secondo anno della Morbidelli 250 cc, Paolo Pileri era il solo pilota in lista per partecipare al campionato mondiale. Purtroppo, a causa di un infortunio dovuto a una caduta, Pileri non poté partire e suggerì a Giancarlo Morbidelli di contattare Mario Lega. Inaspettatamente, Mario Lega ottenne un risultato straordinario, ottenendo una sola vittoria nei Gran Premi, ma piazzandosi con continuità in quasi tutte le gare. Nel 1977, a bordo della Morbidelli 250, Lega divenne campione del mondo e il marchio conquistò il terzo posto nella classifica costruttori.
Alla fine del 1977, Giancarlo Morbidelli decise di lasciare la MBA perché Paolo Benelli voleva introdurre sul mercato italiano piccoli ciclomotori MBA da 50 cc. Morbidelli aveva già abbastanza responsabilità con la gestione della sua azienda di macchine per la lavorazione del legno e della squadra corse Morbidelli e non aveva interesse ad avviare un’azienda motociclistica. L’acronimo MBA tuttavia rimase, assumendo il significato di Moto Benelli Armi invece di Morbidelli Benelli Armi.
1978
All'inizio di quest’anno, Giancarlo Morbidelli presentò il suo ultimo capolavoro da corsa: la straordinaria Morbidelli 500 cc, caratterizzata da quattro cilindri disposti a quadrato, valvole rotanti e doppio albero motore. Questo motore erogava una potenza straordinaria di 130 CV a 11.500 giri/min. La prima versione era dotata di un telaio tubolare, tuttavia l’enorme potenza della 500 cc richiese un telaio monoscocca in alluminio, con il serbatoio del carburante integrato e il motore sospeso sotto di esso.
1979-1982
L’arrivo del pilota pesarese Graziano Rossi inaugurò una nuova era. Appena diventato padre di una futura leggenda di nome Valentino, trovò l’ispirazione e riuscì a ottenere tre vittorie nei Gran Premi e altri due podi al volante della Morbidelli 250 cc. Nonostante le tante sfide affrontate, Graziano Rossi ottenne 67 punti contro i 141 di Ballington e concluse il ’79 con un meritatissimo terzo posto. Giancarlo Morbidelli si concentrò interamente sulla 500 cc, creando un team costituito da Graziano Rossi e dal romano Giovanni Pelletier.
1994
Morbidelli tornò alla sua passione e deliziò gli appassionati delle due ruote con un nuovo capolavoro: la straordinaria Morbidelli 850 cc con motore V8 e design Pininfarina. Questo modello sport-touring sfoggiava un incredibile motore in grado di erogare 120 cavalli di potenza a 11.000 giri/min. Dato il costo esorbitante, tuttavia, ne furono prodotti solo quattro esemplari.
2020
Dopo avere creato un museo con oltre 400 moto storiche e una vasta collezione di auto da corsa, Giancarlo Morbidelli si concentrò sullo sviluppo di una moto V12. Anche se il motore era nella fase finale, il tempo a disposizione di Morbidelli non fu sufficiente per vedere la moto completata. All’inizio del 2020, all’età di 85 anni, Giancarlo Morbidelli si spense, lasciando un’eredità fatta di leggende, storie e record degni di un film di Hollywood.
2021: la fondazione di MBP a Bologna, in Italia.
Grazie a capitali del Keeway Group, nel 2021 venne fondata la MBP Moto S.r.l., L’azienda con l’obiettivo e la visione di portare avanti la leggendaria e iconica eredità motociclistica lasciata dal suo fondatore, Giancarlo Morbidelli. Scegliendo strategicamente Bologna come sede, MBP inaugurò la propria attività e avviò il processo di acquisizione del marchio.
2022
In occasione dell’EICMA 2022, MBP Moto presentò una serie di prototipi che ridefinirono il design delle motociclette, attirando immediatamente l’attenzione della comunità motociclistica mondiale. Ottenendo ampi consensi e stabilendo nuovi standard nel settore, il design innovativo e sorprendente di questi modelli consacrarono MBP Moto quale pioniere del settore. Nello stesso anno iniziarono le vendite delle prime moto con l’emblema MBP: la M502N e la C1002V.
2023
In occasione dell’EICMA 2023, MBP Moto presentò nuovi prototipi, il concept elettrico HYPEVISION e la linea di modelli 2024. Il marchio ha gradualmente ampliato la propria presenza commerciale in Cina, Italia e Spagna, dove operano le principali sedi del Keeway Group.
2024
Dopo l'acquisizione del marchio da parte di Keeway Group, MBP è stata ribattezzata e ha introdotto il nuovo emblema Morbidelli, ispirato al suo ricco patrimonio sportivo. Lo sfondo nero è simbolo di raffinatezza ed eleganza, mentre gli accenti bianchi evidenziano velocità e precisione. La scritta “MORBIDELLI” si sviluppa ad arco attorno al cerchio centrale, come un faro che mette illumina la storia del marchio e ne indica la direzione futura.
Le foglie di alloro, che coronano l'emblema, rappresentano l'eredità fatta di glorie e trionfi, rendendo omaggio all'illustre passato agonistico di Morbidelli e riaffermando nel contempo l'impegno verso l'eccellenza. Il rosso vibrante incarna la passione, mentre il blu infonde lo spirito Morbidelli nelle nostre moto, nei nostri capi di abbigliamento e nei nostri showroom, tutti palpitanti di energia agonistica.
“BEYOND THE RIDE”
È più di un semplice slogan: è il cuore di un marchio che fonde l’artigianalità e l’emozione del viaggio. Si tratta della gioia di guidare una moto, del legame tra pilota e strada, di un’eredità fatta di prestazioni elevate e dello spirito sportivo italiano. Morbidelli non è solo sinonimo di moto, ma anche delle esperienze e delle avventure che questi mezzi consentono di vivere. Questo slogan invita i motociclisti a entrare a far parte di una storia di passione, libertà e arte del motociclismo a ogni curva.
Benvenuti in questa storia!